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MILANO – IMMIGRAZIONE - ANZIANE SFRATTATE DA CLANDESTINI, BONI: “CITTA’ ORMAI SENZA CONTROLLO SUL FRONTE IMMIGRAZIONE”
In merito alle notizie che vedono da un lato scoperta dell’organizzazione che a Milano smista i clandestini in arrivo e dall’altro lo “sfratto” di alcune anziane da un residenza milanese per fare posto ai nuovi arrivati, è intervenuto il segretario provinciale della Lega Nord, Davide BONI: “Mentre Sala incorona Milano come città esempio di gestione ottimale dell’immig razione – commenta Boni – in città ormai si è perso il senso della misura e le notizie su come il processo di integrazione sia totalmente fallito si susseguono di ora in ora”. “Prima la notizia che vede delle anziane letteralmente sfrattate da una residenza gestita da una onlus per fare posto alle migranti giunte nel nostro paese, non si sa bene con quale status, – sottolinea Boni – poi la scoperta di una banda che gestiva il traffico di persone una volta giunte in Stazione Centrale”. “Una città che sta perdendo il senso della misura e che confonde il principio nobile della solidarietà con la totale sottomissio
A proposito di CROCIFISSO POSTO UNA SENTENZA:
RispondiEliminaIl principio di laicità proprio dello Stato italiano non comporta l'illegittimità delle determinazioni delle autorità scolastiche di esporre il crocefisso nelle aule di insegnamento, attesa, da un canto, la relativa indeterminatezza di contenuto di detto principio, che ha trovato differenziate realizzazioni nelle diverse nazioni e, d'altro canto, soprattutto perché il crocefisso, esposto al di fuori dei luoghi di culto e, in particolare, in ambienti educativi, non assume significato discriminatorio sotto il profilo religioso, ma rappresenta e richiama, in forma sintetica immediatamente percepibile ed intuibile (al pari di ogni simbolo), l'origine religiosa di valori civilmente rilevanti, e segnatamente di quei valori che ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile, quali i valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà, di autonomia della coscienza morale nei confronti dell'autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana.
(Conferma Tar Veneto, sez. III, n. 1110 del 2005).
sempre RIGUARDO IL CROCIFISSO ALTRE DUE SENTENZE:
RispondiEliminaIl principio di libertà religiosa, collegato al principio di uguaglianza, importa che a nessuno può essere imposta per legge una prestazione od un comportamento di contenuto religioso, ovvero contrastante con i suoi convincimenti in materia di trascendenza e di culto, nonché di libertà di pensiero. La presenza di un simbolo passivo come il crocefisso, vale a dire di un simbolo per il quale non è possibile individuare una sua intrinseca forza od incidenza coercitiva, e che non è connesso ad un comportamento attivo (giuramenti o segni) da parte di soggetti di diverse convinzioni religiose o di libertà di pensiero, non appare circostanza atta a costringere ad atti di fede e ad atti e comportamenti contrari alle proprie convinzioni religiose od atee e tale da essere, quindi, in contrasto con il principio di libertà religiosa.
Tribunale L'Aquila, 01 aprile 2005
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Le norme dell'art. 118 r.d. 30 aprile 1924 n. 965 e l'all. C al r.d. 26 aprile 1928 n. 1297 che prevedono l'esposizione del Crocefisso nelle aule scolastiche non possono essere considerate implicitamente abrogate dalla nuova regolamentazione concordataria sull'insegnamento della religione cattolica.
Consiglio Stato , sez. II, 27 aprile 1988, n. 63