IMPRENDITORI, CRISI E SPESA PUBBLICA...


Un suicidio ogni quattro giorni: un dato terribile, che purtroppo rispecchia una realtà troppo spesso ignorata o minimizzata, che riguarda invece molti piccoli imprenditori strozzati da una crisi che non lascia intravedere alcuna luce. Tasse, burocrazia, ritardi nei pagamenti, mancanza di finanziamenti ed una situazione economica nazionale ed internazionale che ormai ha investito in maniera irreparabile anche le Regioni più produttive del Paese.
La Regione più colpita, dove si è verificato il maggior numero di imprenditori suicidi è il Veneto, un territorio che insieme a quello lombardo vede la più alta concentrazione di aziende medio piccole.
A questo dobbiamo poi aggiungere casi di persone che in varie parti d’Italia hanno deciso di compiere gesti tragici a causa della riduzione della pensione o per il timore di non avere e di non riuscire a dare un futuro ai propri affetti famigliari.
Li chiamano “suicidi economici”, frutto della disperazione più nera e feroce, che rispecchia quanto sta avvenendo in questo Paese, con il Governo Monti sempre più inadeguato per rilanciare l’economia.
Eppure i professori che reggono le sorti degli italiani dovrebbero ben saperlo che troppe tasse sulle imprese uccidono la crescita, perché la vera voragine che si è formata nel nostro sistema è rappresentata dalla spesa pubblica.
Mentre i tecnici continuano a chiedere sacrifici alle famiglie, agli imprenditori e a tutti i lavoratori, colpendo le pensioni, in Sicilia hanno appena provveduto ad assumere  migliaia di dipendenti nel settore sanitario. Questo mentre la Lombardia registra il rapporto più basso tra popolazione e dipendenti pubblici. Se tutti seguissero l’esempio lombardo potremmo risparmiare annualmente oltre 25 miliari di euro,   eppure in alcune parti d’Italia le scelte compiute si scontrano con i concetti basilari della buona amministrazione.
Prendere una posizione netta e forte su questi temi significherebbe però per Monti e compagni ammettere automaticamente che nel nostro Paese esistono da sempre delle enormi disparità e mentre il Nord paga e si dispera, altrove si continua a sperperare, andando ad incrementare spese che renderanno impossibile il raggiungimento di qualsiasi pareggio di bilancio. 

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