BASTA MAFIOSI AGLI ARRESTI DOMICILIARI IN LOMBARDIA LA REGIONE SI OPPONGA ALLE MISURE CARCERARIE ALL'ACQUA DI ROSE

 


Milano, 2 febbraio 2023 – Un condannato per mafia - Massimiliano Sestito, 52 anni, nato a Rho (Milano) ma la cui famiglia è originaria di Chiaravalle Centrale (Catanzaro) – si trovava agli arresti domiciliari a Pero, quando due giorni fa ha manomesso il braccialetto elettronico e si è dato alla fuga.

Affiliato alla 'Ndrangheta catanzarese, condannato per due omicidi - uno dei quali  l’appuntato dei carabinieri Renato Lio nel 1991 - era stato scarcerato da Terni il 12 gennaio scorso. Ed era agli arresti domiciliari. A Pero. Nella mia Lombardia.

Era già evaso nell'agosto del 2013, mentre si trovava in regime di semilibertà concessa dal carcere romano di Rebibbia, ed era stato poi riarrestato mentre si trovava in vacanza al mare nel Salernitano. In vacanza. Al mare. Un condannato per mafia.

Perché a un tizio del genere abbiano concesso i domiciliari non lo so. Quello che so è che non avrebbe dovuto trovarsi in Lombardia. In Calabria, forse, da cui proviene la sua famiglia e dove ha assassinato il povero carabiniere. Tra le tante risorse che la Lombardia dovrebbe trattenere sul territorio, gente simile non è prevista. Sono stufo che certi soggetti vengano premiati mentre dovrebbero essere in carcere.

Sono giorni che si dibatte sul carcere duro dell'anarchico Alfredo Cospito, mentre un mafioso, in modo molto meno eclatante mediaticamente, semplicemente taglia il braccialetto e fugge.

C'è qualcosa che non mi torna, ma di una cosa sono sicuro: basta mafiosi al Nord!

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