ESTENDERE LE ORDINANZE IN ALTRI QUARTIERI DI MILANO

I modelli che risultano essere vincenti e danno risultati tangibili nella lotta per il ripristino della sicurezza, devono essere riproposti anche in altri quartieri dove la delinquenza e l’immigrazione selvaggia, ereditate dopo anni di lassismo, hanno creato danni che rischiano di divenire nel tempo irreparabili. Impossibile risolvere le situazioni critiche pensando solo di predisporre piccoli accorgimenti che troppo spesso vengono ignorati da chi, giunto nel nostro Paese, non si sforza neppure di parlare la nostra lingua e comprendere le nostre leggi. Meglio allora esportare il modello di Via Padova anche in altre zone di Milano, cominciando proprio dal quadrilatero di Via Sarpi, dove l’invasione cinese ne ha tristemente dato la nomea di Chinatown milanese.
Agenti, presidi e soprattutto un giro di vite alle attività commerciali e un controllo sulle abitazioni, riusciranno a distinguere tra chi risiede e lavora in regola da chi sta di fatto violando le leggi. Non un’azione discriminatoria, quindi, ma l’adozione di provvedimenti necessari, proprio per evitare la presenza di luoghi d’ombra, dove la mancanza di ordine alimenta tensioni e insicurezza. E dato che le ordinanze stanno dando dei risultati, sarebbe irresponsabile non estenderle anche in altre zone di Milano…

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