SCUOLA: ALBI REGIONALI E FEDERALISMO SCOLASTICO

La piena attuazione del federalismo, si traduce nell’autonomia concessa alle Regioni nelle diverse materie previste dalla stessa riforma federale e dalle modifiche introdotte al titolo V della Costituzione Il fatto quindi di prevedere l’introduzione degli albi regionali in materia scolastica, va nella direzione di garantire maggiori competenze alle nostre Regioni, cambiando un sistema assistenzialista che di fatto ha sempre visto la scuola come un vero e proprio parcheggio pubblico.
L’obbligo di residenza sul territorio in cui si insegna, così come punteggi più alti per i nostri insegnanti ai concorsi pubblici, garantiscono anche agli studenti di non avere più cattedre vuote a pochi mesi dall’inizio dell’anno scolastico, causate da una vera e propria “migrazione” degli insegnanti che, dopo essere stati nomati, chiedono il trasferimento nella propria terra d’origine. Una tutela necessaria dei nostri lavoratori e un’autonomia che deve essere concessa alle Regioni che è già stata chiesta più volte anche in Lombardia, dove sia per le cattedre, sia per l’assegnazione degli alloggi popolari, la Lega Nord ha presentato in questi anni diverse proposte di legge, sollevando in questo modo le numerose incongruenze di un sistema statale che premia i soliti noti a danno dei lombardi.
Per questo motivo i vari decreti attuativi del federalismo fiscale rappresentano un’ottima opportunità per introdurre le modifiche di cui necessitano i nostri ordinamenti, in primis quello scolastico, evitando che lo Stato centrale continui a gestire risorse umane ed economiche e demandando così alle Regioni la piena amministrazione scolastica.

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