Detenuti stranieri scontino pena nel loro Paese

"Non e' condivisibile il principio che vede degli immigrati comunitari che, anche solo in possesso della residenza, possono scontare la pena nelle nostre galere, riconoscendo loro l'applicazione degli sconti concessi ai tempi dell'indulto. Cosi' facendo le nostre carceri si troveranno in una condizione insostenibile, soprattutto in considerazione del fatto che la maggior parte dei detenuti e' straniera. Un numero destinato quindi ad incrementare, con conseguenze inimmaginabili". Lo afferma Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo, sulla sentenza della Corte Costituzionale che consente a cittadini comunitari che hanno commesso reati nel proprio Paese di scontare la pena in Italia.

"Invece di evitare il sovraffollamento delle carceri -continua- puntando per esempio su un principio che imponga ad un cittadino straniero di scontare la pena nel proprio Paese d'origine, con questo passaggio si va nella direzione esattamente opposta che rischia unicamente di aggravare una situazione che in passato ha portato a prendere decisioni piu' che discutibili, che invece di alleggerire il numero di detenuti nelle strutture carcerarie ha unicamente rimesso in liberta' migliaia di delinquenti.

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