MILANO e PISAPIA, GIUNTA "RADICAL CHIC"?

Milano colpita e affondata. Perché mentre la sinistra se la prende con il Governo centrale e la manovra finanziaria, nel capoluogo lombardo la Giunta Pisapia sta mostrando il suo vero volto. Un calvario tra nuove tasse e aumento delle tariffe legate a servizi indispensabili, che costeranno un bel gruzzolo alle famiglie milanesi. Tassa sui rifiuti, incremento delle rette dell’asilo nido, aumento del biglietto dell’Atm non sembrano proprio rientrare nel panorama degli accorgimenti fiscali che andranno a colpire benefit o le fasce privilegiate della popolazione e neppure porteranno alcuna rivoluzione nello stesso ente pubblico. Uno scherzo che costerà mediamente alle famiglie milanesi un esborso aggiuntivo di quasi cinquecento euro all’anno. Ma la Giunta Pisapia non era forse quella che aveva promesso di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini, oltre a garantire la gratuità dei mezzi pubblici per gli over 65, tassando i ricchi per dare ai più indigenti? Si vede che il vento arancione è soffiato troppo forte e si è portato via con sé anche qualche pagina del programma elettorale. Una stangata, quella voluta dalla Giunta milanese, che introdurrà per la prima volta anche l’addizionale Irpef. D’altra parte non potevamo aspettarci molto da un Assessore al bilancio abituato ad un modo ormai superato di fare politica che ha subito adottato il motto, tanto caro ai seguaci di Vendola, della necessità di fare cassa attraverso le tasse, senza guardare in faccia a nessuno. Il problema però è che a Milano pensionati e lavoratori dipendenti si troveranno a dovere pagare questa manovra locale, con l’aumento del biglietto dell’Atm che lieviterà a ben un euro e mezzo. Forse la giunta radical chic non ha ancora capito che i mezzi pubblici li usano studenti, giovani, adulti e anziani oltre ai pendolari che non possono utilizzare la propria auto o il taxi per andare a lavorare. Nessuna misura è stata invece prevista per recuperare soldi dall’evasione fiscale, per l’imprenditoria giovanile o per tutelare realmente le fasce over 65. Questo mentre c’è stato tutto il tempo per occuparsi di nuove consulenze e assunzioni. Resta anche da capire con quali modalità siano state individuate le fasce per l’introduzione dell’Irpef, perché i tetti fino ad oggi previsti non annunciano nulla di buono. Vediamo se gli alleati di Pisapia continueranno a reggere l’urto, facendo buon viso dinanzi a provvedimenti che fino all’altro ieri avrebbero fatto gridare allo scandalo. Basterebbe che il popolo arancione rileggesse il proprio programma elettorale e le linee programmatiche per rendersi conto che quanto invece sta avvenendo nelle stanze comunali non ha nulla a che vedere con la favola che è stata così abilmente raccontata nei mesi scorsi.

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