Le Regioni e il federalismo fiscale, Boni: “Basta tagli lineari, togliere a chi spreca”

Nell’Aula del Consiglio regionale si è svolto un Seminario organizzato dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative italiane. Presenti il Presidente Formigoni, i Vicepresidenti del Senato Chiti e della Camera Leone.

MILANO, 10 giugno 2011 – “Sta finendo un’epoca e un’altra sta per iniziare. Per questo Paese si tratta di una grande e positiva trasformazione che porterà importanti risultati”.

Così Davide Boni, nella sua duplice veste di Presidente del Consiglio regionale della lombardia e Coordinatore della Conferenza che riunisce le Assemblee legislative delle Regioni ha aperto oggi, nell’Aula del Consiglio regionale, il seminario su “Le Regioni nell’attuazione del federalismo fiscale e la nuova governance economica europea” nel corso del quale si è fatto il punto sulla riforme e discusso le novità più importanti che interesseranno la finanza pubblica .


Organizzato dalla Conferenza dei Consigli regionali e destinata ai funzionari dei parlamenti regionali, il convegno ha visto la partecipazione del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, del Vicepresidente del Senato Vannino Chiti, del Vicepresidente della Camera dei Deputati Antonio Leone e del professor Ernesto Longobardi dell’Università di Bari. Per il Consiglio regionale lombardo erano presenti anche il Presidente della Commissione Affari Istituzionali Sante Zuffada (PdL) e il Vicepresidente della Commissione Bilancio e Programmazione Doriano Riparbelli (PdL).


Boni ha sottolineato come la legge 42, quella sul federalismo fiscale, abbia “riscontrato uno dei massimi processi di convergenza e condivisione che si ricordino nella cosiddetta seconda Repubblica. Siamo – ha poi aggiunto – nel solco di un percorso che interessa tutto il Paese, tutto il sistema istituzionale, tutto il nord e il sud. Dei decreti legislativi ne sono stati approvati 7 e in questo modo il nuovo quadro ordinamentale finanziario e di bilancio comincia a prendere corpo. Si sta delineando un approccio tutto nuovo e innovativo, storico, come l’azzeramento della spesa storica, la responsabilizzazione degli amministratori in merito alle spese, la semplificazione amministrativa e legislativa, la trasparenza dei bilanci e il maggior controllo da parte delle Assemblee elettive sugli Esecutivi”.


Per il Presidente Formigoni la riforma porterà alla nascita di uno “Stato più vicino ai cittadini e diffonderà un sentimento di fiducia nei confronti degli amministratori e al tempo stesso una modernizzazione. Questa riforma – ha detto ancora Formigoni – poggia infatti su quattro pilastri importanti: responsabilità, equità, solidarietà ed efficienza. Porterà a un federalismo responsabile, solidale e competitivo ed eliminerà storture come quella sulla spesa storica che ha portato diseguaglianze, mettendo sullo stesso piano le Regioni virtuose da quelle che invece non lo sono”.


Antonio Leone, Vicepresidente della Camera dei Deputati ha parlato di una “riforma epocale”. “Ma – ha aggiunto – si poteva fare di più, concepirla in maniera più ampia. Come? Accompagnandola anche da un federalismo costituzionale, da un riassetto dello Stato e delle sue funzioni”.


Il professor Longobardi si è soffermato sugli aspetti di una riforma che dà “pari dignità a tutti i livelli di governo” ma la cui attuazione avviene “in un periodo difficile che vede i governi europei alle prese con vincoli di spesa e politiche di risanamento”. Aspetto, questo sottolineato anche dal Vicepresidente del Senato Vannino Chiti. Che ha poi avvertito: “Il risanamento deve essere affrontato e superato. Ma attenzione: i tagli lineari che fin qui sono stati fatti hanno finito per colpire soprattutto Regioni e Comuni. La verità è che bisogna fare risanamento combinando questa azione con aspetti di sviluppo. Se si taglia è basta ci si ammazza tutti.” Il Presidente Boni, nel chiudere il Seminario ha concordato: “Basta tagli lineari, che frustano solo quelle realtà che hanno amministrato bene. Se si deve tagliare lo si faccia con chi sperpera”.

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