La secessione è un sogno che abbiamo nel cuore

"Ci chiamiamo Lega Nord per l'indipendenza della Padania. Nessuno può togliere quello che sentiamo. E' un sogno che abbiamo nel cuore". Davide Boni (Lega), Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, sceglie Affaritaliani.it per rispondere alle parole del premier che aveva dichiarato: "L'Italia c'è e ci sarà sempre". E sulla crisi afferma: "Se non scatta il sistema federale va da sé che una parte del Paese si stacchi dall'altra". Con quale sistema? "Il mio riferimento ideale è quello belga o cecoslovacco, dove c'è l'autodeterminazione delle persone"


Dopo le parole di Bossi sulla secessione padana Berlusconi ha dichiarato: "Mi spiace, questa volta, di non essere d'accordo con il mio amico Umberto Bossi. Sono profondamente convinto che l'Italia c'è e ci sarà sempre". Come commenta questa esternazione?

"Capisco le posizioni del Presidente del Consiglio, ma d'altra parte noi ci chiamiamo Lega Nord per l'indipendenza della Padania. Nessuno può togliere quello che sentiamo. E' un sogno che qualcuno ha nel cuore, e anche io ce l'ho. E' sotto gli occhi di tutti quello che sta succedendo nel Paese".

Nel cuore di ogni buon leghista c'è la Padania indipendente?
"Nel mio sicuramente e anche nel cuore di tanti".

In quello di Bossi?
"Ma certo. Lui è la Lega, il padre del Carroccio".

Quindi come ha detto Bossi l'Italia sta andando alla rovina?
"Se non scatta il sistema federale, nella maniera esatta, va da sé che una parte del Paese si stacchi dall'altra. Poi bisogna vedere caso per caso quello che succede in Sicilia, in Campania o in altre regioni, anche governate dagli alleati del Pdl. Ma i dati parlano chiaro: nel dopoguerra l'apporto del Sud al prodotto interno lordo è stato del 26 per cento e anche oggi è fermo a questa cifra".

Per una Padania libera ha in mente il modello cecoslovacco, cioè di separazione consensuale, oppure balcano, più movimentato?
"Da qui ad allora ci sono ampi spazi per un progetto federale. Il mio sistema ideale è quello belga o cecoslovacco, dove c'è l'autodeterminazione delle persone. Non credo che sia un obiettivo prioritario però è naturale che ognuno coltivi le sue speranze".

Secondo lei Umberto Bossi preferirebbe fare il ministro delle Riforme nel governo Berlusconi o il presidente della Repubblica indipendente della Padania?
"Credo che sappia fare tutte e due le cose. Cerca di salvare questo paese nonostante la situazione attuale".

Se si va avanti così la secessione è invitabile?
"Credo che questo sia chiaro a tutti. Se l'Italia non si rialza una parte del Paese ha la volontà di staccarsi".


E sulla Padania arriva la risposta al premier. Con un editoriale del deputato Luciano Dussin si torna a minacciare la secessione. L'esponente del Carroccio e componente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio spiega nell'articolo dal titolo 'Italia, una 'famiglia' da cui bisogna uscire': 'L'Italia e' una famiglia, ha 4 fratelli che lavorano -si chiamano Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia- e almeno tredici che si fanno mantenere, perche' la cassa e' unica e hanno la maggioranza'.

'I parassiti -denuncia Dussin- spendono piu' di quanto ingiustamente hanno. Convocare il Parlamento per chiedere il permesso di andarsene o di essere i gestori delle proprie ricchezze e' tempo perso, l'autorizzazione non arrivera' mai. Prima della secessione si potrebbe fare un ultimo tentativo: aprire un conto nelle quattro regioni che mantengono le altre e farsi versare le tasse dai propri contribuenti'.


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