Prostituzione in Viale Abruzzi, il Comune risolve con l'eliminazione di 200 posti auto


In un comunicato di qualche mese fa avevo espresso, come portavoce, le lamentele di alcuni cittadini della zona di Viale Abruzzi per l’incremento di prostitute e transessuali, che durante le ore notturne imperversano nelle strade.
Ci si interrogava cosa avesse intenzione di fare il Comune per contrastare il fenomeno del racket dello sfruttamento e la pericolosità che creano i clienti a livello viabilistico quando arrestano il veicolo per chiedere il conquibus alle operatrici.
La risposta è arrivata con un intenzione che mi ha lasciato perplesso e che rasenta il paradosso del surreale.

Per affrontare «la situazione di degrado» di viale Abruzzi e via Piccinni, e contrastare «l'attività esercitata da prostitute e transessuali», il Comune ha deciso di rimuovere il paravento delle auto posteggiate tra gli alberi. La sosta nel verde non sarà più «tollerata»: linea dura. Le aiuole di via Piccinni saranno «messe in sicurezza», protette da cordoli e paletti metallici. Risultato: spariranno circa 200 posti auto.
Ammesso che le auto possono essere pericolose perché percorrono tratti di marciapiede per essere parcheggiate sopra il parterre alberato, mi chiedo quale sia il nesso tra l'eliminazione auto e il combattere il proliferare della prostituzione.
Ancora una volta l’amministrazione Pisapia ci stupisce, invece che adottare interventi decisi di sicurezza, presidiando le aree critiche, facendo appello alle forze dell’ordine, il Comune danneggia tutti i cittadini e residenti che non possono avere il privilegio di affittare un posto auto al sicuro o un box.

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