Lombardia: Boni, risultati positivi dall'applicazione della legge sui tempi delle citta'


(ASCA) - Milano, 30 gen - ''L'applicazione della legge sui Tempi delle citta' ha avuto esiti soddisfacenti soprattutto per la capacita' di coinvolgere i Comuni su un tema, quello della razionalizzazione della risorsa tempo, drammaticamente vissuto da tutti. Per il futuro, si potrebbe ora auspicare un maggior ruolo da parte delle Province e una premialita' ai Comuni che riescono a coinvolgere nei Piani non solo soggetti pubblici ma anche privati, come le banche e i commercianti.

Parimenti bisogna incentivare i Comuni piu' piccoli ad associarsi offrendo loro assistenza mirata per l'attivita' di progettazione''.

Lo ha ribadito il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Davide Boni aprendo questa mattina i lavori del seminario ''Alla ricerca del tempo perduto'' che si e' tenuto al Teatro Donizetti di Bergamo in piazza Cavour. Il convegno, promosso dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione, ha approfondito i risultati delle politiche regionali di armonizzazione dei tempi delle citta' alla luce della legge regionale n.28 del 2004. La normativa prevede l'assegnazione di contributi ai Comuni per la realizzazione di azioni sperimentali in materia di politiche temporali. Lo scopo e' incentivare la redazione e l'attuazione dei Piani Territoriali degli Orari di cui tutti i Comuni italiani sopra i 30mila abitanti avrebbero dovuto dotarsi fin dal 2001, ai sensi delle legge nazionale n.53 del 2000.

Ad aprire i lavori, dopo il saluto introduttivo del Presidente Boni (Lega Nord), e' stato il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Saffioti (PdL), che ha sottolineato come dopo il successo dei primi due bandi, ''e' ora aperto e attivo il terzo bando che stanzia 1 milione e 222mila euro e che si concludera' nel giugno 2012, occasione soprattutto per i piccoli Comuni montani di presentare insieme progetti condivisi che rendano piu' facile per i rispettivi cittadini i collegamenti e la fruibilita' dei servizi che offrono i Comuni capoluogo e i grandi centri urbanizzati piu' vicini''.

La Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi (PD) ha invece evidenziato la positivita' e l'utilita' delle politiche temporali ''che sanno guardare in prospettiva prevedendo e anticipando risposte concrete e tempestive alle esigenze dei cittadini. Inoltre -ha aggiunto Valmaggi- le politiche temporali anche attraverso utili strumenti concertativi come i tavoli di confronto sanno risolvere eventuali e possibili conflitti e sanno soprattutto ravvivare e incentivare la partecipazione dei cittadini''.

Il punto sull'attuazione della legge e' stato fatto da Roberto Pedretti (Lega Nord), componente del Comitato Paritetico, che ha spiegato come Regione Lombardia in questi anni ha emanato 3 bandi e sottoscritto 10 accordi di collaborazione con i Comuni, assegnando contributi per circa 9milioni e 200mila euro, finanziando 96 progetti presentati da 139 Comuni (tra i piu' significativi troviamo Bergamo, Cremona, Lodi, Cinisello Balsamo, San Giuliano Milanese, Vigevano e Saronno). A beneficiarne sono stati soprattutto progetti legati a interventi per facilitare la mobilita' e la fruibilita' dei servizi pubblici. Nel 2004 i Comuni della Lombardia che avevano un Piano Territoriale degli Orari approvato erano solo 5; oggi sono saliti a 129, tra i quali sono 36 su 38 i Comuni con piu' di 30mila abitanti (solo Cesano Maderno e Lissone in Brianza sono ancora inadempienti).

Durante la mattinata sono stati illustrati, insieme all'esperienza europea di Barcellona, i casi pilota di Como (La giornata del cittadino); Bergamo (riqualificazione urbana del quartiere Redona); Rozzano (decentramento degli sportelli) e Broni (Miotaxi-Taxirosa e la mobilita' flessibile), esempi positivi di interventi realizzati per risparmiare il tempo che altrimenti andrebbe sprecato a causa di un'inadeguata organizzazione degli orari cittadini.

Al seminario hanno preso parte anche il Presidente della Commissione regionale ''Affari istituzionali'' Sante Zuffada (PdL) e il Consigliere regionale del Partito Democratico Mario Barboni (PD).

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