SCHEDA LEGGE “HARLEM”


Disposizioni in materia di artigianato e commercio e attuazioni della Direttiva Bolkestein(Direttiva 2006/123/CE)  


Le finalità: disciplinare attività produttive e commerciali non regolamentate, adeguandosi alla Direttiva 2006/123/CE, meglio conosciuta come Direttiva Bolkestein. La Bolkestein ha come obiettivo quello di facilitare la circolazione dei servizi all’interno dell’Unione Europea eliminando gli ostacoli alla libertà di stabilimento e alla libertà di circolazione dei servizi.


Il pdl è stato soprannominato “Harlem” perché fornisce la possibilità ai Comuni di evitare la formazioni di “quartieri ghetto” o di riqualificare zone già profondamente degradate come è stato fatto con successo nel quartiere di Harlem a New York, dall’allora sindaco Rudolph Giuliani.

La legge “Harlem” consentirà alle Amministrazioni Comunali di selezionare le attività commerciali da aprire in una determinata area. I Comuni avranno gli strumenti per evitare eccessive concentrazioni dello stesso tipo di attività e per non snaturare quartieri e borghi storici. 

Principali punti della Legge:

-           per l’avviamento di una nuova attività nel settore merceologico alimentare e di somministrazione di alimenti sarà necessario, fra gli altri requisiti previsti dalla legge,  non solo l’iscrizione all’INPS per almeno due anni, ma anche la certificazione del regolare versamento contributivo, pari all’importo dei contributi minimi previsti dalla previdenza sociale nazionale.  

-           si  pone quindi fine alle assunzioni fittizie nel settore, una pratica diffusa soprattutto fra gli extracomunitari al fine di ottenere i requisiti per aprire nuove attività, facendo emergere nel contempo il lavoro sommerso.

-           a difesa dei consumatori italiani, gli stranieri che decideranno di avviare attività commerciali per la somministrazione di bevande ed alimenti dovranno dimostrare di essere in grado  di parlare e comprendere l’italiano e avranno l’obbligo di esporre le indicazioni sui prodotti in lingua italiana. Questo anche per consentire di conoscere sempre la provenienza e la natura del prodotto.



-           Centri Massaggi Orientali: la legge Harlem colma il vuoto legislativo presente assimilandoli alle attività dei tradizionali centri estetici e rendendo quindi la loro apertura subordinata al possesso di  requisiti professionali, consentendo altresì azioni di controllo alle Amministrazioni Comunali, ora impossibilitate ad intervenire. Questo anche perché i centri massaggi gestiti da stranieri sono proliferati sul territorio in maniera incontrollata per la mancanza di una normativa definita e sono stati anche al centro della cronaca per episodi di sfruttamento della prostituzione.   

-           Commercio ambulante: per facilitare il contrasto all’abusivismo la legge Harlem prevedel’obbligo di non avere sanzioni amministrative pecuniarie inevase nei confronti del Comune concedente, per tutti coloro che richiederanno il rilascio o il rinnovo delle licenze. Inoltre è previstal’istituzione di un registro regionale del commercio ambulante, a disposizione delle amministrazioni comunali, che consentirà una gestione più attenta dei rinnovi e delle concessioni delle licenze.


La legge diventa quindi uno strumento che la Regione fornisce alle amministrazioni  per gestire alcune situazioni che rischiano di mettere in difficoltà, non  solo l’ente stesso, ma anche le forze dell’ordine, chiamate a garantire la sicurezza e il rispetto delle regole. 

Commenti

  1. Caro Davide,
    questo provvedimento è veramente di pubblica utilità ed è di grande aiuto a chi, come me, come tanti, vive dalle parti di Via Padova che è diventata, negli ultimi mesi,grazie e sopratutto alla tolleranza e al buonismo della giunta RossoArancio,una Casbah in tutto e per tutto.
    I Cinesi si stanno comperando tutti gli spazi possibili ed immaginabili, dal negozietto di 30 metri quadri a conduzione familiare alla grande area commerciale su due piani, come la ex-Oviesse ad esempio.
    Prolificano le macellerie islamiche ed i negozi pseudo-equo e solidali, gestiti da Asiatici, in prevalenza di religione mussulmana,che in quanto a rispetto delle regole relative gli orari e l'igiene, beh, è un poco un fai da te.
    Posso anche confermare, senza tema di smenita, che l'aver tolto la pattuglia mista da Via Padova contribuisce non poco al senso di disagio e di insicurezza di fronte al massicico fenomeno migratorio subito dalla zona 2, e da tutta Milano in questi ultimi tempi.
    Del resto, le cronache cittadine confermano quotidiani episodi di violenza e intolleranza anche fra etnie diverse, in particolar modo tra Sudamericani e Cinesi;ben venga quindi questo provvedimento, che mi auguro veda l'attuale Giunta, neofita e dilettantesca, collaborare in maniera proficua nell'interesse comune: la nostra Città,Milano.
    Un caro saluto
    Giuliano

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