Consiglio regionale approva ampliamento Parco delle Groane

Il Parco delle Groane allarga i propri confini e destina una porzione del proprio territorio a parco naturale. Lo ha stabilito il Consiglio regionale approvando all’unanimità (63 voti a favore) la legge che, su proposta dell’assemblea dei sindaci, era stata presentata già nell’autunno del 2009 alla Giunta regionale dall’allora Assessore all’Ambiente Massimo Ponzoni (PdL). A favore si sono espressi anche i gruppi di minoranza che negli interventi di Fabrizio Santantonio (PD) e Stefano Zamponi (IdV) hanno evidenziato la piena condivisione di questo provvedimento.

Gli ampliamenti del perimetro del parco sono localizzati sui territori provinciali di Milano e della Brianza nei Comuni di Arese, Bollate, Cesano Maderno, Cesate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Senago, Seveso e Solaro; hanno una superficie complessiva di 395,82 ettari, portando così la superficie totale dell’area a 3.840,85 ettari, con un incremento dell’11%. In particolare, come ha spiegato il relatore Yari Colla (Lega Nord), a Cesano Maderno entreranno nel Parco delle Groane una nuova area a Villaggio Acna (19 ettari), una in via Groane (16 ettari) e due più piccole tra la Fornace Snia e il Centro Alex Langer, oltre alla vasta area del Biulè che si estende per 21 ettari anche in territorio di Seveso. A Lentate sul Seveso entrano nel perimetro del Parco i 40 ettari intorno alla Cascina dei Grigioni; tra Solaro e Cesate 88 ettari di aree agricole tra Cascina Emnauela e Cascina Selva; a Seveso i 5 ettari del Fosso del Ronchetto, il Fosso delle Brughiere e un corridoio ecologico di 3 ettari in via San Matteo; a Limbiate in via Cacciatori delle Alpi poco meno di 2 ettari.

La legge istituisce anche un Parco naturale che va a tutelare gli ambiti che presentano maggior valenza naturalistica e paesaggistica. L’area del nuovo Parco naturale è distribuita su una superficie di 1.288 ettari sui complessivi 3.840,85 del Parco delle Groane (ossia il 33,5%) e godrà di un regime di maggior protezione soprattutto nei cosiddetti “siti di importanza comunitaria” come i Boschi delle Groane e la Pineta di Cesate (risalente al XVII secolo).

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