Gli occupanti dei centri sociali devono pagare di tasca loro i costi degli sgomberi

Oltre 250mila euro in tre giorni. L’occupazione della Bottiglieria e gli scorrazzamenti dei centri sociali in città sono costati quasi come un bilocale in città. Danni, forze dell’ordine e vigili sottratte ad altri servizi per la sicurezza e pagate in straordinario da Stato e amministrazione. E da ieri notte un’altra zona da sorvegliare, visto dopo via Savona gli autonomi hanno occupato uno stabile a Chinatown. «Gli occupanti dei centri sociali devono pagare di tasca loro i costi degli sgomberi - è il richiamo del presidente leghista del consiglio regionale, Davide Boni -. Migliaia di euro per porre rimedio ai capricci degli autonomi. É inammissibile che la cittadinanza milanese debba sobbarcarsi i costi causati da chi decide di occupare interi edifici e si cimenta in una fantomatica e improbabile resistenza a danno di tutti i contribuenti. Gli occupanti abusivi di questo e di tanti altri centri sociali devono assumersi le proprie responsabilità, pagando di tasca propria le spese sostenute per sgomberare gli stabili e per rimettere in sicurezza i nostri quartieri, in modo che i reati di alcuni non continuino a ricadere sulle tasche di tutti».
Il vicesindaco Riccardo De Corato fa presente che il nuovo stabile, in via Giannone 8, «è uno stabile comunale che fa parte del Fondo Immobiliare, oggetto di dismissione, per cui scatterà immediatamente la querela da parte dell’amministrazione e ci auguriamo arrivi presto lo sgombero da parte della forza pubblica». Ma «i pellegrinaggi e le occupazioni reiterate da tempo devono finire. Il Comune farà quanto deve denunciando questo nuovo abuso ma c’è da chiedersi il motivo di certe sentenze “morbide“ da parte dei giudici, visto che finora anarchici e “bravi ragazzi“ dei centri sociali se la cavano sempre con provvedimenti all’acqua di rose».

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