Rifiuti: Boni, cresce in Lombardia la raccolta differenziata

Milano, 6 ott. (Adnkronos) - "In Lombardia cresce la raccolta differenziata dei rifiuti ma c'e' ancora molto da lavorare per raggiungere l'obiettivo del 60% entro il 2011". E' quanto sostiene il presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni, nel corso del convegno 'Le politiche di smaltimento dei rifiuti in Lombardia: processi di attuazione, problemi e prospettive di sviluppo' tenutosi al Pirellone.

Dal convegno e' emerso che la Lombardia conferisce sempre meno rifiuti solidi urbani in discarica e si segnala su livelli eccellenti nel recupero dell'energia e per lo stato di efficienza e qualita' dei suoi impianti. Tuttavia, e' stato sottolineato, occorre diminuire la percentuale di conferimento in discarica anche dei rifiuti speciali e serve una accelerazione e un potenziamento della raccolta differenziata, ancora lontana dagli standard normativi soprattutto nelle province di Brescia e Pavia e a livelli adeguati solo in quella di Bergamo.

''La sfida dei prossimi cinque anni -ha detto Boni- sara' quella di elevare sempre piu' la qualita' della vita dei lombardi, ed e' per questo motivo che il tema dello smaltimento dei rifiuti acquisisce piu' che mai una importanza fondamentale. Infatti la soluzione dei problemi legati allo smaltimento non potra' non prescindere in ogni caso anche dalle legittime aspettative e dalle esigenze sociali dei cittadini in termini di vivibilita' e qualita' urbana e ambientale''.

La produzione totale di rifiuti speciali nella nostra regione si e' attestata nel 2007 intorno ai 20 milioni di tonnellate, di cui 1,8 milioni sono classificati come pericolosi. La Lombardia produce, da sola, il 20% dei rifiuti speciali non pericolosi e il 30% di quelli pericolosi dell'intero Paese. Le province che producono la maggior quantita' di rifiuti speciali sono quelle di Brescia (3.397.905,7 tonnellate), Milano (2.876.612,9) e Bergamo (1.709.426,4).

Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti speciali, si riscontrano pero' difficolta' a perseguire l'obiettivo della minimizzazione dei conferimenti in discarica. Cosi' il territorio lombardo e' esposto a situazioni potenzialmente critiche sotto il profilo ambientale, e conflittuali sotto il profilo sociale, soprattutto per la collocazione e il mantenimento di siti e impianti di smaltimento. Il dossier sottolinea inoltre la necessita' di un piu' stretto monitoraggio del settore, essendo questo comparto in regime di libero mercato.

Buone notizie giungono invece sul fronte del recupero di energia: nel 2008 sono state avviate agli impianti di termovalorizzazione 1.630.309 tonnellate di rifiuti urbani, pari al 32,4% della produzione totale. La Lombardia si conferma come la Regione che effettua il piu' ampio ricorso alla termovalorizzazione possedendo circa il 50% della capacita' d'incenerimento nazionale seguita a grande distanza dall'Emilia Romagna (16%). In Lombardia e' ormai maturata una capacita' di smaltimento di livello industriale con 13 termovalorizzatori, 6 dei quali attivi in assetto cogenerativo.

Vanno registrate pero' forti disomogeneita' tra i vari territori provinciali. In particolare nella pratica della raccolta differenziata le province di Brescia e Pavia devono recuperare la distanza da esperienze virtuose come quella di Bergamo.

In anticipo su quanto previsto a fine 2009, cinque province, tra il 2007 e il 2008, hanno superato il 50% di raccolta differenziata. Si tratta di Cremona, Lecco, Varese, Bergamo e Lodi che insieme rappresentano il 30% della popolazione e il 42% dei Comuni lombardi. Si attestano intorno al 45% le province di Como, Milano, Mantova e Sondrio, che hanno quindi oltrepassato la soglia del 40% fissata dalla Legge finanziaria per il 2007. In forte ritardo sono invece Brescia e Pavia.

La provincia di Brescia solo nel 2008 si e' avvicinata alla soglia del 40% con una raccolta differenziata al 39,5% (nel 2007 era il 35,9%). La provincia di Pavia appare ancora piu' lontana con una raccolta differenziata al 27,4% (nel 2007 era al 26,3%).

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