«Vice io o Salvini? Deciderà il capo»

Davide Boni, presidente del consiglio regionale o futuro vicesindaco della Lega a Milano? Dopo il freno di Bossi a Matteo Salvini, il suo nome ha preso quota.
«Io vicesindaco di Milano investito da Bossi? Non c’è nessuna ipotesi, sono esattamente come ieri e l’altroieri. Sta di fatto che sono un uomo del partito e come tale sono a disposizione del movimento».
Tradotto?
«Starò alle scelte di Bossi, io non ho ambizioni è lui che decide e come uomo del movimento farò quello che deciderà il Capo».
Non si sbilancia, preferirebbe un futuro al Pirellone o a Palazzo Marino?
«Ripeto come ho detto qualche giorno fa che ho un incarico istituzionale di grande prestigio, che svolgo da meno di un anno, e ci sono tantissimi uomini nella Lega che possono ricoprire l’incarico di vicesindaco. Poi bisogna vincere le elezioni perché un vice c’è quando c’è un sindaco».
Qualche giorno fa ha detto anche che Salvini sarebbe il vice ideale, fa il consigliere da 17 anni, conosce la macchina. Conferma? E quello di Bossi è davvero un alt?
«Pensavo e penso quello che ho detto, poi leggo quello che avete scritto di Bossi e non voglio commentare queste cose. Siamo un movimento coeso, la Lega alla fine giocherà una partita politica tutti insieme».
Del resto, anche il Pdl assicura che la partita non è chiusa. Finirà due a zero?
«Credo che il vicesindaco spetti alla Lega nel momento in cui c’è un’assunzione di responsabilità da parte della coalizione. È accaduto così anche in Regione con governatore del Pdl Formigoni e vicepresidente Gibelli, è nelle cose. La Moratti è espressione del Pdl e a prescindere dal cognome, il numero due sarà del Carroccio. E siamo in grado di esprimere uomini che possono assolvere benissimo l’incarico».
Senza «assistenti» vuole dire? Il ministro Ignazio La Russa rilancia l’idea di istituire il prosindaco. Che ne pensa?
«Sinceramente faccio fatica a capire cosa significhi. Che differenza c’è dal vice, che competenze ha, chi regge l’amministrazione quando il sindaco è assente? Mi sembra che i nostri alleati stiano cercando di fare delle forzature».
Cosa intende?
«Il Pdl è uno ma nella spartizione dei ruoli mi sembra che continui a ragionare come se l’ala ex Forza Italia dovesse accontentare la fascia degli ex An. Questa non è la logica della Lega».
C’è un nodo milanese che Lega e Pdl dovranno sciogliere con il sindaco tra qualche giorno: il futuro di Ecopass. Va rilanciato o abolito?
«Non credo in questo strumento, penso che sia più utile il centro chiuso con il potenziamento dei mezzi pubblici. Non proseguirei secondo la logica per cui chi paga ha il diritto di inquinare».

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