La rabbia e l'orgoglio -Oriana Fallaci-


L'esilio richiede disciplina e coerenza. E per disciplina, per coerenza, in questi anni son rimasta zitta come un lupo sdegnoso. Un vecchio lupo che si consuma nel desiderio d'azzannare le pecore, sbranare conigli, eppure riesce a controllarsi. Ma vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorigo al quale non ci si può sottrarre. ... è nato all'improvviso. E' scoppiato come una bomba. Inaspettatamente come la catastrofe che il mattino dell'11 settembre 2001 ha incenerito migliaia di persone... ...Il puzzo della morte entrava dalle finestre, dalle strade deserte giungeva il suono ossessivo delle ambulanze... ...la TV mi mostro' i palestinesi che pazzi di gioia inneggiavano alla strage. Berciavano Vittoria-Vittoria... Mi misi a fare la sola cosa che potevo fare. Scrivere. Appunti convulsi, spesso disordinati, che prendevo per me stessa cioè rivolgendomi a me stessa. Idee, ragionamenti, ricordi, invettive che dall'America volavano in Italia, dall'Italia saltavano nei paesi mussulmani, dai paesi mussulmani rimbalzavano in America. Concetti che per anni avevo imprigionato dentro il cuore e dentro il cervello dicendomi tanto-la-gente-è-sorda, non-ascolta, non-vuole-ascoltare. La rabbia e l'orgoglio -Oriana Fallaci- 

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