MOZIONE: Istituzione "Comunità Autonome"


Milano, 25 settembre 2012


MOZIONE

Oggetto : Istituzione “Comunità Autonome”

Premesso che:


- le regioni, col passare degli anni, hanno visto rafforzare sempre di più le proprie competenze legislative ed amministrative in ambiti istituzionali sempre più estesi;

- le regioni confinanti fra loro, sono caratterizzate da uno sviluppo economico ed imprenditoriale omogeneo, generato da culture affini e solidali, che ne hanno prodotto la medesima identità economica;

- pur nel rispetto delle peculiarità e differenze, le regioni hanno dovuto difendere a vari livelli il loro sistema sociale, trovandosi spesso a condividere battaglie comuni nelle più diverse sedi istituzionali;

- sono sempre più numerosi i tentativi di rafforzare il ruolo delle regioni attraverso forme articolate di federalismo e autogoverno e già oggi, ad esempio, lo sviluppo infrastrutturale prevede l’obbligo di coordinare le decisioni regionali su un ambito sovraregionale omogeneo;

- risulta sempre più evidente l’esigenza di istituire nuove ed innovative forme di cooperazione tra regioni ed un ambito istituzionale di coordinamento sovraregionale, al fine di assolvere a problematiche sempre più complesse ed articolate;


Considerato che:

- è stato depositato presso la Corte di Cassazione un progetto di legge costituzionale di iniziativa popolare volto ad integrare il Titolo V della Costituzione (artt. Cost. 116, 117 e 119) con l’introduzione della possibilità di prevedere le cosiddette “Comunità Autonome";

- all’art. 117 della Costituzione, più precisamente, verrebbe quindi data definizione della Comunità Autonoma, quale istituzione di diritto pubblico, costituita da un’intesa federativa tra due o più regioni, a cui vengono attribuite ulteriori forme e condizioni particolari d’autonomia;

- nel progetto di legge di modifica costituzionale viene esplicitamente precisato che la costituzione delle Comunità Autonome non dovrà prevedere oneri aggiuntivi per la finanza pubblica;

- si prevede che le leggi regionali istitutive delle Comunità Autonome siano sempre sottoposte a referendum in tutte le regioni costituenti le Comunità, al fine di legittimare una chiara volontà popolare in merito a questo importante progetto politico ed istituzionale;

- questa modifica costituzionale aggiungerebbe, all’art. 116 della Costituzione, la possibilità che le regioni che abbiano istituito una Comunità Autonoma siano titolari di forme e condizioni particolari d’autonomia, che lo Stato ratifica;

- il testo dell’iniziativa prevede che nelle Comunità Autonome le risorse finanziarie destinate non possano essere inferiori ai tre quarti (3/4) del gettito tributario complessivo prodotto nei territori degli enti interessati, costituendo così le basi di una concreta autonomia, al fine di tutelare la società del Nord nelle sue articolazioni con particolare riguardo a famiglie ed imprese;


Rilevato che:

- la Regione Lombardia appartiene ad una macroarea con interessi comuni, in cui sarebbe particolarmente vantaggioso rafforzare i legami ed aumentare gli ambiti di cooperazione tra regioni;

- da qualche settimana è particolarmente serrato il confronto politico circa la realizzazione di una entità sovraregionale, che coinvolga tutte le regioni del Nord del Paese quale quadro ideale per l’identificazione delle condizioni, delle sfide e dei potenziali comuni e per l’elaborare di piani strategici che contribuiscano all’obiettivo comune di uno sviluppo economico innovativo e competitivo;

IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA



- a sostenere la sopraccitata iniziativa popolare, favorendone la determinazione in tutte le sedi e promuovendone tutti i passi conseguenti;



- a rafforzare i momenti di confronto sovraregionale nell’elaborazione delle politiche regionali, promuovendo il coinvolgimento di tutte le regioni del Nord, anticipando di fatto le modifiche costituzionali sopraccitate che prevedono l’introduzione delle Comunità Autonome, col pieno coinvolgimento dell’assemblea legislativa, allo scopo di incoraggiare tutte le iniziative che venissero depositate in tal senso presso la Presidenza del Consiglio regionale.





I Consiglieri Regionali,

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