EBOLI: abusivismo consolidato al sud e spremitura del nord

Ormai non c'è più da stupirsi di nulla, certo è che alcune notizie ti fan saltare sulla sedia. In un cantiere a Eboli, nel salernitano, c'è uno cartello su fondo rosso, e la  la scritta riporta: ”Vendesi appartamenti abusivi”. Il cartello annuncia la consegna imminente di nuovi alloggi che, per quanto possano essere dotati di tutti i servizi possibili e tecnologici, presentano un difetto: ufficialmente non esistono. 
L'abusivismo edilizio è ormai da considerarsi vera e propria piaga sociale consolidata in troppe zone del meridione e non è solo un atto illegale ma una presa per i fondelli per chi, onestamente costruisce e vende e paga le tasse.
La spregiudicatezza del cartello lascia intendere che ormai si sia superato di gran lunga il limite del non senso civico, atti simili si erano verificati a Casalnovo (NA) per un totale di 450  appartamenti abusivi venduti. Nel 2010 a Ischia, un manifesto denunciava 28mila abusi edilizi su 62mila abitanti. A Castelvetrano (Trapani), la frazione di Triscina di Selinunte consta di 5.000 unità immobiliari, tutte abusive.
Se poi pensiamo che a "casa abusiva" non corrisponde IMU, ci rendiamo conto del sempre più consistente lavoro, attuato dal Governo, di spremitura del Nord a favore del "permissionismo" al Sud.


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