Primo weekend di saldi snobbato: troppe tasse e tasche vuote


In questo fine settimana di passeggio all’insegna della riscoperta di alcune caratteristiche vie del centro della nostra città non ho potuto fare a meno di osservare i negozi e le loro vetrine che pubblicizzavano i Saldi.
Ho notato che nella città regina dello shopping, o meglio nella città della moda, non c’era il consueto assalto. Le code nelle vie del Quadrilatero erano nulle, solo i Turisti stranieri erano presenti al consueto incontro annuale con l'acquisto ribassato.
Facendo un paragone con il passato, i clienti sono più attenti al prezzo: leggendo i giornali si riscontra che quando gli acquirenti vedono che lo sconto è solo del 20 o 30 per cento preferiscono rinunciare all'acquisto, naturale conseguenza del fatto che gli italiani hanno meno soldi in tasca per via delle nuove tasse e dei rincari di beni di prima necessità imposti dall'attuale Governo Monti per superare la crisi.
Così, dopo l'andamento disastroso registrato lo scorso anno (-9,5% di vendite), quest'anno si prevede un ulteriore contenimento per i saldi, stimabile attorno al -8%.
Inutile sottolineare, ancora una volta, le gravi ripercussioni che questo andamento avrà sul benessere delle famiglie e naturalmente anche e sull'intera economia con pesanti ricadute sia sull'intermediazione che sulla produzione industriale manifatturiera. Un effetto boomerang devastante per l'economia. 
Si fa sempre più urgente un rilancio del potere di acquisto, necessario per rimettere in moto il sistema economico e produttivo. Cosa che il Montimario durante i mesi di governo non ha ancora considerato, anzi aspetto che sta sopprimendo con le tasse.

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