Registro unioni civili: Lo "specchietto per le allodole" del sindaco Pisapia in cerca di consensi alternativi

La notte scorsa dopo una lunga ed estenuante nottata passata a discutere del famoso registro per le unioni civili, la Giunta Pisapia ha approvato l’emendamento. Da qui il via libera al registro tanto sbandierato dal sindaco rosso in campagna elettorale. Ma andando a fondo e analizzando bene la normativa si nota come di diritti veri e propri ce ne siano veramente pochi. Significativa è la domanda posta dal Consigliere Lega Nord Morelli al Segretario Generale:

" Vista la normativa superiore del Codice Civile con questo registro una persona ha libero accesso in caso di necessità di visita del "compagno di coppia di fatto" in ospedale?"... Risposta: "No".

 

Alla luce della riposta la domanda sorge spontanea: quali sono questi diritti? In cosa realmente cambia la vita delle coppie di fatto?

Questo registro assume sempre più le sembianze di quel che si definisce “specchietto per le allodole” di un sindaco alla disperata ricerca di approvazione e voti da parte degli omosessuali, che a ben vedere in questo caso vengono usati come propaganda politica.

Da parte mia credo che le coppie di fatto debbano avere gli stessi diritti e doveri di tutti i cittadini, anche perché in un periodo di crisi come quello attuale, alcune coppie sono obbligate a non sposarsi per evidenti problemi economici. Fatico a pensare ad una famiglia formata dallo stesso sesso, la famiglia per me è quella tradizionale che può procreare, non escludendo però che ognuno è libero di esprimere la sua sessualità come meglio crede.







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